Lo stress in sé non fa male. Anzi, ci protegge dal pericolo e ci aiuta a raggiungere i nostri traguardi, spingendo il corpo a fornirci quell’iniezione extra di adrenalina per sostenerci. Il problema scatta quando perdura nel tempo, danneggiando la nostra salute fisica e psicologica.
La vita che viviamo, accelerata, con eccessivi stimoli e piena d’impegni, tende a cronicizzare lo stress, esponendoci al rischio di una condizione chiamata burnout. È un insieme di sintomi fisici e mentali, tra cui esaurimento, mal di testa, depressione, ansia, insonnia o sonno eccessivo, orologio biologico sregolato, dolori cronici di vario genere e livelli ormonali anormali (tiroide, cortisolo e testosterone).
Lo yoga può diminuire la sindrome da burnout?
Assolutamente sì. Lo yoga è una pratica olistica che agisce su corpo, mente e spirito. Può aiutarci a individuare aree della nostra vita in cui, senza rendercene conto, abbiamo perso l’equilibrio. Lo yoga ci sprona all’autoanalisi, svadhayaya o “studio di se stessi”, in modo che possiamo più facilmente sintonizzarci sui messaggi che ci invia il nostro corpo. Eliminando il rumore di fondo e calmando la mente, si arriva a un autoascolto terapeutico che porta a una maggiore comprensione volta al superamento di quella sensazione di confusione che spesso si prova quando si soffre di burnout.
Il rilassamento a fine lezione, savasana, assume una particolare importanza quando parliamo di burnout. È solo in questo stato che la guarigione può avvenire e la chiarezza mentale che ne deriva ci può spronare a mettere in atto nel nostro quotidiano quei piccoli aggiustamenti volti a un’esistenza più equilibrata.
Come ogni cosa, però, occorre praticare con una certa costanza. Lo yoga non è una bacchetta magica, ma uno strumento che, se utilizzato nel modo corretto, ci permette di vivere meglio.
NADI SHODANA PRANAYAMA
Questa pratica respiratoria, nota anche come respirazione a narici alternate, può essere molto utile in caso di burnout. Chiunque la può praticare in totale sicurezza, anche a casa. Bastano cinque minuti al giorno. Se avete difficoltà a ritagliarvi del tempo all’interno della giornata, puntate la sveglia cinque minuti prima e praticate questo pranayama prima di andare al lavoro. Vi aiuterà in caso vi attenda una giornata particolarmente impegnativa.
Usate il pollice destro per chiudere la narice destra. Posizionate l’indice e il medio sul terzo occhio oppure piegate le dite e lasciatele sospese in aria. Tenendo chiusa la narice destra, inspirate attraverso la narice sinistra.
Poi usate l’anulare della mano destra per chiudere la narice sinistra e, nello stesso momento, rilasciate la narice destra. Espirate attraverso la narice destra.
Tenendo chiusa la narice sinistra, inspirate attraverso la narice destra.
Quindi usate il pollice destro per chiudere la narice destra, mentre rilasciate la narice sinistra. Espirate attraverso la narice sinistra.
Proseguite per cinque minuti, terminando sempre con l’espiro dalla narice sinistra.
Se il braccio si stanca, lo potete sorreggere con l’altra mano.
Le inspirazioni ed espirazioni devono essere fatte in modo lento e silenzioso, all’inizio prestando attenzione all’alternanza degli atti respiratori, poi rendendo uguale le varie fasi del pranayama (ad esempio, inspiro in quattro tempi – espiro in quattro tempi).